La nobiltà è nel sangue che prendiamo
E nel sangue che teniamo,
nel sangue che versiamo e non sangue che cerchiamo.
- Proverbio dei Fratelli -
Galateo, protocollo o semplici buone maniere – nell’alta società dei vampiri c’è decisamente un modo giusto e uno sbagliato di comportarsi. Di norma la popolazione dei Dannati basa le sue attività sulle formalità, dal grande ballo in onore del Principe all’incontro privato fra soci in affari. Gli anziani ostentano spesso la medesima formalità quando hanno a che fare con altri Fratelli. Utilizzano i titoli degli altri vampiri, e insistono perché questi restituiscano la cortesia.
In alcuni domini la conoscenza e del galateo non è particolarmente importante. In molti altri invece è fondamentale se si vuole essere riconosciuti a pieno titolo membri della società. I Principi al comando di questi domini prendono spesso mortalmente sul serio la conoscenza ed il rispetto del galateo vampirico, tanto da includerlo tra le regole della propria Corte.
In genere i vampiri giovani e ribelli deridono l’ossessione per le buone maniere dei Fratelli più anziani, che possono sembrare loro dei palloni gonfiati, con tutti i loro inchini e discorsi magniloquenti. Ben presto però, tutti i Fratelli si rendono conto dell’importanza dell’apprendimento e il rispetto di tali comportamenti.
L’alta società, quella che davvero conta e in mano a cui gira tutto il potere, è formata dai più anziani vampiri del dominio. I vampiri anziani sono molto ligi alle loro tradizioni, e non ammettono che i giovani non dimostrino di saper stare al loro posto. Se un giovane non si dimostra all’altezza verrà ignorato ed evitato come un appestato da ogni personaggio della città che conti qualcosa nella società dei Dannati.
Quando non vieni invitato agli incontri, quando gli altri Fratelli si vergognano a mostrarsi in pubblico con te, e quando gli anziani ti considerano spazzatura, le tue speranze di guadagnare potere, prestigio e una posizione nella società dei vampiri sono pari allo zero. Un vampiro indesiderato, isolato e privo di potere, in poche parole è un vampiro morto.
Essere un vampiro ed essere un membro della società dei vampiri sono due cose sostanzialmente diverse. Un vampiro che non viene considerato dai Fratelli parte della loro società perche non si è dimostrato all’altezza, non ha alcun diritto da invocare. Non ha diritto di voto, non ha diritto di parola e, cosa peggiore di ogni altra, non aver diritto di caccia – anche perché nessun Fratello concederà mai di nutrirsi nel territorio che gli appartiene ad un reietto senza il minimo potere e che, quindi, non ha nulla da offrirgli in cambio.
Nella società dei Dannati, basata grandemente sull’apparire, spesso la conoscenza del galateo si mostra molto più utile del potere e dell’anzianità. Un giovane vampiro rispettoso e di buone maniere ha nettamente più speranze di integrarsi e trovare l’appoggio dei Fratelli di un bicentenario vampiro rozzo e maleducato. Certo è che le buone maniere da sole non possono far salire un Fratello ai vertici della gerarchia, ma un vampiro che non impari i codici di comportamento della società dei Dannati non riceverà mai né grado né rispetto, non importa quali siano i suoi risultati.
Onorificenze, abbigliamento, le minuzie di inchini, cortesie e genuflessioni e altri piccoli rituali sociali sono un modo per mostrare rispetto verso un altro vampiro. I Fratelli più giovani devono riconoscere il rango, e per estensione i risultati, dei loro superiori. I vampiri più saggi non lo considera un degradante atto di sottomissione: fare un inchino (o anche una piena genuflessione, da parte di clan o congreghe particolarmente ligie alla tradizione) davanti a un anziano mostra che si conosce e si onora il suo potere. Similmente, quando venite presentati a un superiore dovete indossare sempre gli abiti migliori, dato che lui vi onora semplicemente permettendovi di stare nella stessa stanza. Dovete mostrare che apprezzate l’onore che vi viene concesso. Chiunque non mostri tale rispetto non farebbe che mettere in mostra la sua ignoranza e stupidità.
Nella cultura di mecenatismo della Società dei Vampiri, coloro che mostrano rispetto ne ricevono in cambio. Forse non molto, dato che un neonato che non ha compiuto grandi imprese non merita una particolare deferenza da parte di un anziano di alto rango, ma quanto basta per mostrare che i capi del Cerchio Interno accettano i più giovani come membri a pieno titolo della loro augusta società.
Come si Rivolge la ParolaTitoli e onorificenze sono un conscio indicatore di rispetto, oltre che un grado formale. Maggiore è la differenza di Status tra i due vampiri, maggiori le formalità ce devono mostrare i membri di grado inferiore. Un neonato non dovrebbe rivolgere mai la parola a un Principe, Primogenito o Priscus se non gli fosse ordinato di farlo, e anche in questo caso gli si dovrebbe rivolgere chiamandolo
Vostra Eccellenza,
Mia Signora o qualche altra formula onorifica. Qualsiasi vampiro di buona reputazione può comunque aspettarsi di essere chiamato
Signore,
Signora o
Madama seguito dal suo cognome. Se un Fratello di maggior prestigio si rivolgesse a un inferiore usando il suo
nome di battesimo, dimostrerebbe una totale mancanza di rispetto – o addirittura disprezzo, come se il vampiro in questione fosse un semplice servo o infante. E nemmeno un servo o infante, di norma, verrebbero mai apostrofati con qualche abbreviativo o diminutivo del loro nome di battesimo, o peggio ancora, con un soprannome. Qualsiasi vampiro a cui un Fratello di alto grado ligio della tradizione si rivolga con tanta confidenza capisce all’istante che la sua carriera nella Società è finita o quantomeno versa in grave pericolo.
SolidarietàI puntigliosi codici di comportamento aiutano a distinguere i membri dell'Alta Società dei Vampiri dai Fratelli che non ne fanno parte, stabilendola come una classe a parte rispetto agli altri Cainiti. Un membro sa quando può parlare e quando deve tenere la bocca chiusa.
Conosce le speciali peculiarità della conversazione, e sa quando usarle. Sa quali gesti di rispetto o sottomissione ci si aspettano da lui, e come seguirli con grazia. Cosa forse più importante, mostra di rispettare la comunità quanto basta per imparare le sue regole complicate. Rassicura gli altri Vampiri sulla sua determinazione a rimanere un loro compagno. In questo modo, essi sanno che possono interagire con lui senza paura che li tradirà, rinnegando i suoi impegni.
Disinnescare i ConflittiInglobando ogni azione in rituali di cortesia, la Società dei Vampiri previene le aperte ostilità tra i suoi membri: non è cosa da poco, in una comunità edificata sull'ambizione. Tra questi orgogliosi predatori, il minimo accenno di debolezza potrebbe provocare una sfida, il minimo insulto scatenare una vendetta. Pertanto i membri si nascondono dietro la Danza del Galateo, in modo che i colleghi vedano solo i provilegi e gli obblighi del loro rango - e non che il Priscus Gangrel odia il Principe, che il Siniscalco è innamorato cotto dell'infante dello Sceriffo e che il delegato Mekhet presso il Circolo Interno soffra di paura paranoica nei confronti di chiunque.
Il Galateo conferisce anche ai membri della società un mezzo per competere e attaccarsi a vicenza, senza rischiare la non-vita di nessuno. Cercare di uccidere un altro membro, o sottrargli proprietà come il territorio di caccia o un'attività commerciale, potrebbe sfociare in una guerra totale, quando i due disputandi chiamano a raccolta i loro alleati. E' molto più sicuro per tutti manovrare il nemico in modo da fargli commettere un'umiliante *faux pas*, o spingerlo in una situazione in cui è costretto a concedere un favore o perdere la faccia. Anche il più orgoglioso tra gli anziani deve accettare un'occasionare sconfitta nell'arena sociale; dopotutto, ha l'intera eternità a disposizone per capovolgere la situazione.
Nonostante ciò, a volte capita che un Fratello ne insulti un altro per sbaglio. Per esempio, un infante potrebbe andare a caccia e sconfinare senza accorgersene nel territorio di un altro Vampiro. Le buone maniere e gli atti di contrizione predeterminati permettono ad entrambi i Fratelli di tirarsi fuori dalla situazione senza sembrare deboli. Una volta che il colpevole dell'insulto ha recitato l'appropriata formula di rincrescimento, l'insultato deve recitare a sua volta la propria regola di perdono. Se non lo fa, è lui quello che appare debole, troppo insicuro del suo potere e reputazione per lasciare perdere l'offesa.
UmanitàL'ultima ragione del Galateo dei Vampiri è quella che resta impressa. La rigida formalità del rituale aiuta i Fratelli a sembrare umani. In particolare,gli Anziani potrebbero aver ceduto alla Bestia più terreno di quanto gradiscono mostrare. Regole di comportamento precise creano una maschera che nasconde la loro mostruosità - a loro stessi oltre che agli altri Fratelli. Quando i Vampiri non provano più empatia per le altre creature, e anche la prudenza della Masquerade diviene remota, almeno conoscono ancora una ragione per cui non dovrebbero squarciare la gola di un mortale particolarmente saporito. Non è
il momento e il luogo adatto per simili attività, e quando ci si nutre
non bisogna sporcare in giro.
Allo stesso modo, i rituali sociali aiutano i Fratelli Anziani a celare la follia che tanto spesso si origina nei lunghi periodi di torpore e dal quotidiano orrore delle loro esistenze. Un Vampiro squilibrato può almeno fingere cortesia e protocollo, anche se dentro di sè urla e sogghigna inquietante.
Ordine Contro la BestiaIn effetti, l'intera Società dei Dannati agisce per proteggere l'Umanità dalla Bestia che cova nei suoi membri. Ricchezza e potere isolano i Fratelli dalla brutalità e degradazione della loro esistenza. Un Vampiro di successo non è obbligato a braccare e sopraffare la sua preda: può bere il suo sangue da un calice di cristallo, e permettersi di non pensare al servitore che si taglia le vene in cucina. Può sedersi nel suo parlo provato e godersi l'opera, invece delle urla nei vicoli e degli ultimi fremiti di morte delle vittime di chi ha perso il controllo per la sete. Può elargire denaro alle opere di carità più alla moda, bazzicare i politici e le celebrità, e raccontarsi che non è un mostro. E quando deve fare qualcosa di terribile, può dirsi che non è colpa sua: sono queste le regole del gioco, un'obbligo impostogli dai superiori o dal dovere. Il Primo Stato deve sottoporre i suoi membri all'impietoso sfoltimento per la competizione per il potere in modo che l'alta società possa rimanere imbattuta e governare con pugno di ferro. Qualcosa di meno, e il mondo scivolerebbe nel caos, mettendo in pericolo sia i Fratelli che le vacche.
Edited by hiei_nyx - 6/10/2011, 16:39